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ai lasciti solidali
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La Comunità San Patrignano
Chi siamo
San Patrignano è tutto questo fin dal 1978, l’anno in cui per la prima volta ha aperto le sue porte sulle colline riminesi.
È una Comunità per il recupero integrale di ragazze e ragazzi afflitti da emarginazione e dipendenze.
È una struttura nella quale si offrono prospettive e strumenti di cambiamento per uscire dalla dipendenza delle droghe ma anche dal consumo di alcol e dal gioco d’azzardo.
Negli anni è riuscita a restituire il senso della vita a decine di migliaia di giovani, reinserendoli nella società. Lo ha fatto, e continua a farlo, permettendo loro di disintossicarsi, completare gli studi, ottenere una qualifica professionale e acquisire capacità che valorizzino le loro abilità personali.
Dal 1997, San Patrignano è riconosciuta dalle Nazioni Unite come ONG con stato consultivo in materia di droghe e problematiche sociali e collabora attivamente con l’Ufficio dell’Onu, l’UNODC, per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, e con la Commissione Europea.
1978
Il problema tossicodipendenza dilaga in Italia e Vincenzo Muccioli, insieme a un gruppo di volontari, dà vita a San Patrignano, accogliendo i primi ragazzi in una casa di campagna della sua famiglia. Negli anni, si consolida una rete di associazioni di volontariato antidroga legate alla Comunità di San Patrignano su tutto il territorio italiano.
1989
San Patrignano e altre Comunità si preoccupano di elaborare una legge a sostegno dei tossicodipendenti, collaborando alla stesura della legge Jervolino-Vassalli.
1991
San Patrignano viene riconosciuta come Fondazione ed ente morale dallo Stato italiano. Nei successivi anni, gli ospiti arrivano ad essere 1400, e un nuovo centro medico viene inaugurato, per contrastare l’epidemia di Aids che stava causando la morte di molti ragazzi.
1997
San Patrignano è accreditata come Organizzazione Non Governativa (ONG) presso le Nazioni Unite con lo status di “Consulente speciale presso il consiglio economico e sociale dell’Onu”.
2002
San Patrignano affianca l’attività di prevenzione a quella di recupero, organizzando interventi a livello nazionale per le scuole e seguendo l’accoglienza di gruppi di studenti da tutta Italia per visite di conoscenza e approfondimento. Da qui, nascerà il progetto WeFree che coinvolgerà 50mila studenti l’anno.
2018
In occasione dei 40 anni di attività, San Patrignano riceve la visita del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella: “San Patrignano è un esempio di solidarietà”. Cinque anni prima aveva anche ricevuto la visita del Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon.
2023
Dopo aver affrontato al meglio la pandemia da Covid-19, la Comunità lavora per diventare sempre più sostenibile, con la realizzazione di un parco fotovoltaico al suo interno.
Nel futuro..
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Cosa significa fare un
lascito a San Patrignano?
Non può esistere una sola risposta a questa domanda. Ce ne sono, anzi, migliaia. Migliaia come le storie delle ragazze, dei ragazzi e delle famiglie che hanno incontrato la Comunità in una fase delicata della propria vita.
Ognuna con il proprio dolore e quel bisogno di riscatto che permette di passare dalla dipendenza alla rinascita. Storie che parlano della difficoltà di crescere e di sentirsi accettati, ma anche storie di studenti che si ritrovano, accrescono la propria capacità critica e di giudizio e imparano a conoscere problemi che forse sottovalutavano.
Fare un lascito San Patrignano significa restituire ogni giorno la vita a una persona e a tanti altri la consapevolezza di quanto sia preziosa, permettendo a queste storie di esistere. Storie come quella di Chiara e della sua famiglia.
Nostra figlia Chiara era la classica ragazza insospettabile, iscritta all’università e con un lavoretto nel fine settimana.
Frequentava un ragazzo che a me e mio marito non piaceva, ma credevamo stesse con lui solo per il suo innato spirito di crocerossina, finché un giorno, ci arrivò la notizia del suo arresto. Pensammo a uno sbaglio, ma scoprimmo invece che nostra figlia era tossicodipendente e fumava l’eroina. Iniziò un calvario.
Per fortuna, trovammo un’associazione legata a San Patrignano pronta ad aiutarci: non eravamo una famiglia assente, ma di certo poco informata. Incontrammo persone che ci illuminarono su un problema che non credevamo ci avrebbe mai toccato e anche Chiara trovò ragazzi che le fecero capire che aveva bisogno di aiuto.
Quando lei entrò in Comunità, fu un sollievo per noi saperla finalmente al sicuro, e ci preparammo con l’associazione a riaccoglierla al meglio. Dopo quattro anni Chiara oggi ha ripreso in mano la sua vita ed ora siamo pronti ad affrontare insieme la sfida del reinserimento.
Rossella, mamma di Chiara
I progetti di
prevenzione
e recupero
Dalla sua nascita, San Patrignano ha accolto oltre 26mila persone offrendo loro una casa, l’assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare e di imparare un lavoro ma, soprattutto, di cambiare vita e di rientrare a pieno titolo nella società.
La permanenza in Comunità è completamente gratuita. Oggi sono circa 800 le persone ospitate: San Patrignano è quindi un microcosmo sociale nel quale tutte le risorse a disposizione vengono impiegate per accogliere, proteggere e sostenere temporaneamente ogni ospite e, in parallelo, svolgere attività di prevenzione nelle scuole di tutta Italia, sensibilizzando i più giovani sulle diverse forme di dipendenza.
Un lascito a San Patrignano contribuisce quindi a mantenere acceso questo motore che alimenta attività quotidiane e progetti di ogni tipo. Ecco una panoramica di quel che succede nella Comunità, anche grazie ai lasciti testamentari dei sostenitori.
Comunità educative
per minori
Casa
Alloggio
Centro
Medico
Formazione
professionale
Formazione professionale
Le nostre attività
Allevamenti
Uno dei primi settori di formazione nati all’interno della Comunità: qui i ragazzi sperimentano e apprendono le tecniche e le fasi di allevamento, attraverso metodi compatibili con l’ambiente e nel rispetto degli animali, utilizzando solo alimenti No Ogm.
Canile
Vigna e cantina
Nella cantina, i ragazzi in formazione imparano tutti i segreti per la realizzazione di un vino di alta qualità. Nell’arco dell’anno, ognuno di loro partecipa alla coltivazione dei vigneti, alla raccolta e alle lavorazioni per la trasformazione dell’uva.
Squisito Food Lab
Il polo agroalimentare che riunisce il caseificio, il forno e la norcineria, una nuova struttura in cui i ragazzi imparano tutte le tecniche di lavorazione artigianale per realizzare prodotti di grande pregio. Pane, biscotti, piadine, dolci, formaggi freschi e stagionati, salumi riconosciuti come eccellenze gastronomiche a livello nazionale.
Tessitura
Sanpa Hair
Un centro di formazione e perfezionamento con una forte componente pratica: il gruppo di parrucchieri di San Patrignano, attivo nella sede riminese, è composto da ragazze e ragazzi che, imparando o perfezionando un mestiere, garantiscono al tempo stesso un servizio interno a tutti gli ospiti della Comunità.
Vivaio, orto e parco
I giovani del settore del Parco si prendono cura di tutte le aree verdi naturali all’interno e all’esterno della Comunità. Nel settore Coltivazioni, i ragazzi e le ragazze coltivano l’orto senza ausilio di sostanze chimiche, mentre nelle serre del vivaio, curate con grande attenzione, crescono tante varietà di fiori.
Cucina
Negozio, pizzeria e ristorante
Questi settori permettono ad alcuni ospiti di misurarsi costantemente con l’esterno, occupandosi della vendita dei prodotti alimentari e artigianali della Comunità nel negozio, lavorando nello staff della pizzeria SP.accio o del Ristorante Vite, che la Comunità ha aperto nel 2008.
Il progetto
WeFree
WeFree è la campagna di sensibilizzazione e prevenzione che San Patrignano porta avanti dal 2008, proponendo attività rivolte ai ragazzi dagli 11 ai 19 anni, ai genitori, agli educatori e agli insegnanti.
Attraverso il progetto WeFree, la Comunità organizza una serie di attività specifiche con le scuole con un duplice obiettivo: incontrare gli studenti e instaurare con loro un confronto diretto, senza filtri, in cui i giovani scoprono i rischi e gli effetti della dipendenza dall’esperienza di chi l’ha vissuta in prima persona, e formare docenti e genitori che si sentono impotenti di fronte al problema. Grazie al progetto WeFree, infatti, ogni anno oltre 6.000 studenti di scuole medie e superiori visitano la Comunità incontrando alcuni dei ragazzi ospiti che cercano di trasmettergli la difficoltà di uscire da una situazione di tossicodipendenza.
180.000
359.700
58.000
docenti incontrati nelle scuole
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